Cenni critici (a cura di Giuseppe Possa critico di arte Mondadori).
La personalità di questa pittrice è evidente per il suo singolare modo di dipingere la realtà, in particolare paesaggi, persone od oggetti dell' incantevole Perù.
Questa sua caratteristica viene maggiormente personalizzata da una struttura solida delle composizioni e da un' accurata sapienza cromatica, contrassegnata dai forti colori caldi del continente sud americano.
I dipinti sono il risultato di sentimenti e richiami d'atmosfere folte di tramonti e oceani azzurri, intrecciati da figure esotiche, vibranti di luce, come illuminate da un pathos intimo e gestuale.
Una lettura, dunque, lievitante, lirica, quella di Cettina Callari, con poche linee marcanti, ma sinuose nell'avvolgere i gialli, i rossi e gli azzurri.
Ogni opera è ricca di riferimenti emozionali, di luoghi e personaggi primordiali che nello spettatore si trasformano in sogni.
Cenni critici (a cura del critico d'Arte Andrea Diprè).
Le creazioni di Cettina Callari sono traccia di una totale identificazione dell'artista con un umanità priva di orpelli e superfetazioni e con un circuito d'estasi e di contemplazione che si misura su un diapason narrativo moltiplicato ed inatteso.
Cenni critici (a cura del Capitano Michele Miulli esperto d'Arte).
Nelle sue opere Cettina Callari ha la capacita di spingersi oltre l'apparenza delle cose.
L'impostazione compositiva è interiorizzata secondo i concetti di un neoverismo che caratterizza la natura, il vero e la figura umana, con una predilezione per i soggetti umili, anche per approfondire la loro condizione sociale, la cultura,i costumi, la psicologia.
Crea una perfetta bilanciatura, recuperando criteri geometrico – proporzionali.
Si concentra sulla resa dei colori, sulla condizione della luce e dei toni luminosi, per esprimere contenuti di natura simbolista, sociale, ideale.
Non trascura i particolari e trasporta sulla tela la gamma completa dei sentimenti che si librano nella dimensione emozionale dello spettatore.
Con un occhio di riguardo al riscatto sociale ed umano degli umili.
Cenni critici (a cura del critico d'Arte Gabriele Romeo).
Cenni critici (a cura del critico d'Arte Gabriele Romeo) Colpi di luce di colore giallo illuminano le capanne. Un landscape painting molto estroso quello proposto dalla siciliana Cettina Callari la quale si propone di mostrare un paesaggio solare,superando i limiti impressionistici di primo acchito. In Lago Titicaca l'artista si identifica con una pittura fortemente figurativa: il mare, le capanne,le montagne e la vegetazione in primo piano. Che cosa accade nella lettura dell'opera? IL cielo e'uniformato,leggero,piatto ed immerso nell'immenso. Le pennellate "punzecchiate",che determinano la distribuzione spaziale del paesaggio in primo piano,sembrano essere riprese da gli studi sulle marine di un Felice Castegnaro. IL divisionismo proposto da Cettina Callari sembra trarre origini nelle opere prodotte nell'Ottocento Siciliano da autori come Lojacono e Michele Catti. La tecnica Pittorica dell'artista si complica concettualmente in rapporto alla voluta dicotomia tra "macchia" e "pointillisme".
Cenni critici (a cura del cav. Casimiro dell'Arco Talarico Giornalista, cultore d'arte antica e contemporanea. Accademico corrispondente Accademia Archeologica Italiana). Ogni opera di Cettina Callari, porta incancellabile il sigillo di una vigoria creativa che ha basamento nella capacità dell'artista di rapportarsi con sensibilità alle argomentazioni e ai soggetti che stimolano il suo estro artistico. Un limpido messaggio d'arte, quello di Cettina Callari che, con le sue opere ci coinvolge a tal punto fino a farci divenire tutt'uno con le sue creazioni artistiche.
Cenni critici (a cura del Critico d'Arte Maria Teresa Piantanida).
Nella rappresentazione del paesaggio peruviano l'artista inserisce, con maestria, oggetti dell'artigianato locale che ben rappresentano l'attaccamento alla terra, al lavoro e alla gioia di vivere dei suoi abitanti. La pennellata impressionista ed il caldo impatto cromatico, trasportano l'osservatore verso la realtà di quei luoghi dove, la presenza dominante del vulcano, pur incutendo timori, stimola l'impegno e la creatività.
Cenni critici (a cura della Dr.ssa M.G Spinello).
Linee essenziali, ma dolci nelle curve, scoprono forme e figure primordiali nell’intricato susseguirsi di colori caldi ed avvolgenti.
Il risultato del continuo rincorrersi dei gialli e dei rossi, il senso di avvolgimento che ne deriva,proietta lo spettatore ignaro in atmosfere esotiche. Dove cremisi tramonti e azzurri oceani si fondono lì sorgono passioni ed i ricordi diventano sogni. Ma al di là della passione che nasce dall’incontro con quelle atmosfere, ben create esistono madri e figlie, donne soprattutto, che in vortice o in stasi, sono immerse in una luce rivelatrice di un intimo pathòs. La nuova strada che ha intrapreso la sua ispirazione, oltre che piacerci, ci convince.
Cenni critici A cura di Giuseppe Martucci (Critico d’Arte - Dir. Resp. Artecultura).
Un rapporto diretto tra la mente e l’oggetto che simboleggia l’uomo nella sua socialità di vita e di rapporto con l’ambiente.
Una realizzazione che struttura e dipinge l’opera sul filo sensitivo della poetica paesaggistica e figurale dal ben scandito tocco contemporaneo.
L’insieme del dipinto si realizza nell’ordinata composizione nella quale interagisce anche l’attento intervento psicologico che vitalizza la finalità messaggistica della realizzazione artistico-figurativa.
Cenni critici a cura della Prof.ssa Anna Francesca Biondolillo (Critico d'Arte Biennale Internazionale Città di Lecce).
L'analisi introspettiva del suo operato risulta un valido impegno espressivo da cui emerge la continua ricerca della tecnica filtrata dai suoi sentimenti attraverso un far arte di grande impatto fruitivo.
Cenni critici (a cura della scrittrice e critico Mariarosaria Belgioivine).
Le sue figure rivelano la sua armonia compositiva, ricca di riferimenti emozionali. Ogni sua opera vibra di personale intuito,capace di coinvolgere natura e personaggi, con una ricca tavolozza che esalta la sua gestualità.
Cenni critici a cura di Lorenzo Fattori (esperto e critico d'arte) di lei scrive :
Cettina Callari nella sua pittura affronta diverse tematiche: il paesaggio, il figurativo, cimentandosi anche nel nudo. Questa sera in particolare ci propone una serie di tele che rappresentano il risultato del suo viaggio "ideale" in Perù! In realtà l'artista ci mostra degli squarci di questa civiltà: momenti della vita quotidiana catturati e immortalati dall'obiettivo, la fotografia è un mezzo attraverso il quale Cettina si emoziona e ciò che la colpisce di più lo restituisce nelle sue pitture.
L'opera artistica rivela l'innamoramento verso questa gente e della loro cultura, molto diversa dalla nostra.
Donne e uomini, forse meno ricchi di noi, ma sicuramente più fortunati perché vivono in una società pura di sentimenti non contaminata dal consumismo, dall'arrivismo com'è la nostra.
Cettina Callari utilizza linee essenziali, dolci nelle curve, che scoprono forme e figure primordiali nell'intricato susseguirsi di colori caldi ed avvolgenti; e la civiltà peruviana si presta molto a questo. Nelle pitture si rincorrono i gialli ed i rossi, ciò da un senso di avvolgimento, proietta lo spettatore ignaro in atmosfere esotiche dove cremisi tramonti e azzurri oceani si fondono e lì sorgono passioni ed i ricordi diventano sogni. Originariamente l'artista utilizzava la tecnica dell'olio su tela, nel corso degli anni ha iniziata ad utilizzare i colori acrilici e poi ad usare l'uso della spatola affianco a quello del pennello; mezzi che gli permettono di esprimere meglio le proprie suggestioni.
Cettina Callari con la sua pittura dà ristoro alla nostra anima, soffocata dal grigiore delle nostre città e dalla società materialista e sempre di fretta; ci consente di evadere dal nostro mondo, per riscoprire un modo di vivere che noi abbiamo dimenticato.
Cenni critici (a cura di Giuseppe Manitta critico di arte ).
Osservando le due figure dell'opera SGUARDI VAGANTI, si coglie un verismo sorprendente ed una comunicabilita che ha come punto focale l'espressivita dei visi e degli occhi che prendono il posto della parola.
Tale risultato si avvale di una ricerca attenta e minuziosa del linguaggio espressivo, che piu di quello verbale manifesta i moti dell'animo umano.
Nell'opera pittorica il concetto di comunicazione diviene elemento essenziale,in quanto c'è naturalezza nelle due figure, messe in risalto dallo sfondo scuro e dai colori degli abiti, ma sopratutto dai copricapo che rafforzano i tratti somatici di un mondo lontano.
SGUARDI VAGANTI nasce sicuramente dalla mano esperta di un' artista che mira alla ricerca della perfezione e del bello.
Cenni criticia cura della Dott.ssa Teresa Rizzo.
Nella sua pittura il ritmo delle cromie si modula tra le pieghe della memoria per riscoprire nuove suggestioni che trova nella logica strutturazione delle immagini un spazio mentale che si adagia, con precisi riferimenti espressivi della realtà contingente, su luminose composizioni interiorizzate.